Convento S. Maria del Giglio

Convento S. Maria del Giglio

Via Giglio, 192 - 92019 Sciacca - AG


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La prima chiesetta sub vocabolo di santa Maria del Giglio, esistente fuori porta san Calogero in Sciacca, risale al 1300. Verso il 1400, all'antica chiesetta fu annesso un ospedale, per ospitarvi ammalati e pellegrini. Poiché la chiesetta non poteva contenere l'afflusso dei fedeli, i Giurati della città decisero di fabbricarne una nuova, nelle vicinanze della porta san Calogero. Il 3 novembre 1565, con Atto del notaio Antonio Canina, fu disposta la fondazione della chiesa.

Nel 1585 i Giurati della città, conoscendo la fama dei frati del Terzo Ordine Regolare, chiamati allora Scalzi, vollero affidare a loro la nuova chiesa. Per questo, fecero istanza al provinciale del tempo, p. Michele Burgio, affinché accettasse la chiesa del Giglio di Sciacca e vi annettesse un convento di frati. A svolgere le pratiche della nuova fondazione e a dirigere i lavori del convento fu inviato il dotto e zelante p. Paolo Marcanza di Alcamo, il quale era celebre giureconsulto «qui fuit celeberrimus jureconsultus ante susceptum franciscanum habitum» scrive il Pirri. Nel Capitolo Provinciale, celebrato in Palermo nel convento di san Nicolò degli Scalzi il 30 maggio 1588, nel quale fu eletto Ministro Provinciale p. Silvestro da Scicli, il convento del Giglio venne acquisito dalla religiosa provincia. Durante la peste del 1626 che colpì la città di Sciacca, i religiosi del convento del Giglio diedero prova di grande carità: l'apporto dato da questa comunità religiosa è ampiamente documentato da Ignazio Navarra nel suo libro "Il terrore della peste di Sciacca".
Nel 1634 la chiesa di santa Maria del Giglio, molto danneggiata dai continui terremoti, fu ricostruita e nuovamente dedicata alla Vergine del Giglio. Gli intagli della facciata della chiesa furono eseguiti dal Maestro Santo Barnaba. I religiosi del Terzo Ordine Regolare si sono distinti nel propagare il culto dell'Immacolata. A questo contribuì il p. Marotta, con l'istituzione della pia pratica dei dodici sabati solenni, in preparazione alla festa. Con la legge di soppressione del 1866, i frati del Terzo Ordine Regolare dovettero abbandonare la chiesa e il convento del Giglio per ritornarvi nel 1914 p. Bernardino Russo aggiudicandoselo all'asta con l'offerta di lire 2.260. Il 17 giugno 1951 venne posta la prima pietra del collegio serafico, per opera di p. Giovanni Parisi. Dopo il terremoto del 1968, il vecchio convento, così anche il collegio, grazie all' interessamento dei religiosi e con l'aiuto di Enti pubblici sono stati ristrutturati e resi funzionali, secondo le esigenze moderne. Oggi i frati che vi svolgono il ministero sono: P. Giuseppe Tutino e P. Paolo Raviotta.