In cammino verso la conversione
L'esempio di San Paolo e San Francesco nella preparazione al Giubileo 2025
di P. Gayan Fernando TOR
Chiesa di s. Paolo alla Regola - Roma
In cammino verso il Giubileo del 2025, le Chiese Giubilari rappresentano importanti luoghi di incontro per i pellegrini durante l'Anno Santo. In queste chiese si svolgono momenti di catechesi, si offre il sacramento della Riconciliazione e si approfondisce la fede attraverso la preghiera e la riflessione. Una di queste chiese, che assume un particolare significato storico e spirituale, è la chiesa di San Paolo alla Regola. Questa antichissima chiesa di Roma, situata nel rione Regola, sorge in un quartiere che la tradizione lega alla predicazione dell'apostolo Paolo. In questo luogo, San Paolo avrebbe abitato e scritto alcune delle sue celebri lettere durante il suo soggiorno romano. Attraverso questa riflessione, vogliamo guardare alla figura di San Paolo, alla sua conversione radicale e all'esempio di San Francesco, un altro grande convertito, per trarre ispirazione sul nostro cammino verso la conversione e la crescita spirituale, mentre ci prepariamo al Giubileo.
La conversione di San Paolo e quella di San Francesco sono due esempi straordinari di come la grazia di Dio possa trasformare radicalmente la vita di una persona e rappresentano un invito potente alla nostra conversione personale. Entrambi i santi, seppur con modalità e tempi diversi, testimoniano il passaggio dalla lontananza da Dio a una vita di piena adesione alla sua volontà. Essi ci insegnano che ogni conversione è un processo unico e continuo, e che Dio ci chiama ciascuno a rispondere al suo amore in modi diversi, ma sempre con un cuore aperto e pronto a cambiare. In questo contesto, la chiesa di San Paolo alla Regola a Roma assume un valore particolare: unisce nella memoria la figura di San Paolo, apostolo delle genti, e l'eredità spirituale di San Francesco, i cui seguaci del Terzo Ordine Regolare sono oggi i custodi del luogo.
La Conversione di San Paolo: Un Incontro Radicale con Cristo
San Paolo, prima della sua conversione, era noto come Saulo di Tarso, un uomo zelante nella sua persecuzione dei cristiani. La sua vita cambiò radicalmente quando, sulla via di Damasco, venne folgorato da una luce divina e udì la voce di Gesù che gli disse: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?" (Atti 9:4). Questo incontro segnò l'inizio di una trasformazione profonda che portò Paolo, da nemico della Chiesa, a divenire il suo più ardente apostolo, dedicando tutta la sua vita alla missione di predicare il Vangelo a tutte le genti. Paolo, da quel momento, si considerò non più guidato dai suoi progetti personali, ma completamente trasformato dall'amore di Cristo: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Galati 2:20).
Secondo un'antica tradizione, la chiesa di San Paolo alla Regola, situata nel quartiere ebraico di Roma, sorge proprio nel luogo dove Paolo visse e predicò. Questo luogo è legato a momenti importanti della vita dell'apostolo a Roma. Dopo la sua prigionia a Gerusalemme, Paolo giunse a Roma per appellarsi al giudizio di Cesare, come cittadino romano. Proprio in questo quartiere, secondo la tradizione, Paolo esercitava il suo mestiere di fabbricante di tende, in mezzo agli Ebrei residenti nel quartiere. Gli scavi archeologici, condotti tra il 1978 e il 1982, hanno portato alla luce murature stratificate che testimoniano quattro fasi di edificazione e un'occupazione continua del sito sin dall'epoca di Augusto. Qui, Paolo non solo predicava, ma scriveva alcune delle sue lettere più famose, come quella ai Colossesi, agli Efesini, ai Filippesi e a Filemone.
La chiesa stessa conserva la memoria della stanza in cui l'apostolo visse, oggi trasformata in una cappella. Questo luogo è un simbolo vivo della presenza di Paolo a Roma e della sua missione apostolica, offrendoci un esempio potente di come Dio possa irrompere nelle nostre vite in modi inaspettati e trasformarci completamente, portandoci a dedicare ogni parte di noi al servizio del Vangelo.
La Conversione di San Francesco: Un Cammino Lento e Interiore
Diversa, ma altrettanto profonda, è la conversione di San Francesco d'Assisi. Francesco nacque in una famiglia ricca e trascorse i suoi primi anni inseguendo il successo e i piaceri mondani. Tuttavia, a un certo punto della sua vita, iniziò a sentire un profondo vuoto interiore, una crescente insoddisfazione per le ricchezze e i privilegi che il mondo poteva offrirgli. Il suo cammino di conversione non fu improvviso come quello di Paolo, ma graduale. Uno degli episodi decisivi del suo percorso fu quando, con grande umiltà e amore, abbracciò un lebbroso, un gesto che segnò una svolta nella sua vita e nel suo rapporto con Dio. Nelle Fonti Francescane, Francesco racconta: "Il Signore concesse a me, frate Francesco, d'incominciare così a fare penitenza: poiché, essendo io nei peccati, mi sembrava troppo amaro vedere i lebbrosi. E il Signore stesso mi condusse fra loro e usai con essi misericordia" (Fonti Francescane, 110). Da quel momento, Francesco abbandonò le sue ricchezze e scelse di seguire Cristo nella povertà, vivendo in totale comunione con Dio e con i più poveri.
La conversione di Francesco ci insegna che il vero cambiamento spesso richiede tempo, riflessione e una profonda apertura al volere di Dio. Egli scriveva: "Niente dunque ti impedisca di amare il Signore Dio, niente ti ostacoli, niente ti separi da lui; ovunque tu sia e in qualunque luogo tu camminerai, dovrai glorificare e onorare il Signore Dio" (Fonti Francescane, 235). Questa totale fiducia e abbandono alla volontà di Dio ci invita a riflettere su quanto siamo disposti a lasciare tutto ciò che ci trattiene dal vivere pienamente la nostra chiamata cristiana.
San Paolo alla Regola: Un Luogo di Memoria e Conversione
La chiesa di San Paolo alla Regola, affidata oggi al Terzo Ordine Regolare di San Francesco, rappresenta un punto di incontro tra le figure di questi due grandi santi e le loro conversioni. Il convento annesso alla chiesa, un tempo noviziato francescano, oggi testimonia la continuità della presenza spirituale di San Francesco in questo luogo. Questa chiesa, con le sue antiche radici che risalgono ai tempi di Paolo, è un luogo di memoria vivente, che ci invita a contemplare la grazia della conversione e a riflettere su come Dio operi in modo diverso nella vita di ciascuno di noi.
Le vite di San Paolo e San Francesco, così diverse nei dettagli, si intrecciano simbolicamente in questo luogo. Paolo, il grande predicatore che viaggiò per tutto il mondo conosciuto, e Francesco, il poverello di Assisi, che scelse di vivere in semplicità e povertà, ci mostrano che la conversione non è solo un cambiamento momentaneo, ma un continuo processo di trasformazione interiore, un cammino che dura tutta la vita.
Lezione per la Nostra Conversione
Cosa possiamo imparare da queste conversioni per la nostra vita? Prima di tutto, sia Paolo che Francesco ci insegnano che la conversione è un dono di Dio, che arriva spesso in modi inaspettati. Dio ci chiama a cambiare vita, a rinnovare il nostro cuore, e a seguirlo con tutto il nostro essere. La chiamata può essere improvvisa e radicale, come lo fu per Paolo, o lenta e graduale, come lo fu per Francesco, ma in entrambi i casi richiede apertura e disponibilità a lasciare tutto ciò che ci allontana da Dio.
San Francesco, riflettendo sul cambiamento che Dio aveva operato in lui, scrisse: "Quel che mi sembrava amaro, mi fu cambiato in dolcezza dell'anima e del corpo" (Fonti Francescane, 110). Questo ci insegna che anche i momenti più difficili e le rinunce che ci vengono chieste nella conversione portano frutti di pace e gioia quando li viviamo con fede e fiducia nell'amore di Dio.
Conclusione
La chiesa di San Paolo alla Regola ci offre un luogo di riflessione profonda sulla nostra personale conversione, con la memoria di due figure straordinarie come San Paolo e San Francesco. La loro vita ci invita a lasciare che la grazia di Dio operi in noi, trasformandoci giorno dopo giorno. Seguendo l'esempio di questi santi, possiamo anche noi rispondere alla chiamata di Dio con cuore aperto, abbandonando tutto ciò che ci impedisce di vivere pienamente il Vangelo e abbracciando la vita nuova che Cristo ci offre. La conversione, come dimostrano Paolo e Francesco, è un cammino di amore e servizio, che ci avvicina sempre di più a Dio e ci rende strumenti della sua pace nel mondo.